Si può seguire il modello alimentare mediterraneo con una dieta senza glutine?
Conosciamo tutti il concetto di dieta mediterranea. Abitudini alimentari e uso di prodotti tipici di una ben precisa area del territorio nostrano hanno dato origine ad un modello alimentare che minimizza i rischi di ammalarsi delle cosiddette “patologie del benessere”.
È ormai infatti accertato che seguire la dieta mediterranea (ormai considerata un patrimonio dell’umanità) espone ad un minor rischio di sviluppare nel tempo le patologie cardiovascolari, l’ipertensione, il diabete e anche Alzheimer e Parkinson.
Il modello alimentare mediterraneo (MAM), ha queste caratteristiche:
Prodotti tipici del MAM sono pane, pasta, legumi, olio di oliva, vino, frutta e tutta la vasta gamma degli ortaggi fra i quali primeggia il pomodoro.
Il Ministero della Salute ha stilato i tratti salienti del modello alimentare mediterraneo :
La persona celiaca non ha motivo di discostarsi dalle raccomandazioni valide per la popolazione non celiaca dato che i fabbisogni nutrizionali non sono diversi fra il celiaco in remissione istologica, clinica e biochimica e il non celiaco.
La sfida per il celiaco sta nel conciliare con serenità e praticità le raccomandazioni considerate valide per tutta la popolazione con la necessità di seguire una dieta senza glutine.
Anche se a prima vista questo può sembrare difficile, proprio perché cereali e derivati (in Italia, sostanzialmente, il frumento) sono alla base di questo modello alimentare, basta un minimo impegno e il problema si risolve….
COSA PREVEDE IL MAM | RACC. DELL’IST. NAZ. DELLA NUTRIZIONE |
…. E IL CELIACO? |
Olio di oliva come principale fonte di grassi | Grassi: scegli la qualità e limita la quantità |
Non ci sono rischi di contaminazione con glutine. È sufficiente scegliere l’olio giusto (meglio se extravergine di oliva) e consumarlo nei limiti delle raccomandazioni (3-4 cucchiai a l giorno), meglio a crudo, imparando a cucinare con poco o nessun condimento |
Frequente consumo di pesce, moderazione con carne e formaggi | Variare le scelte a tavola |
Si può fare anche se si è celiaci! Pesce sicuramente, ma anche carni fresche (meglio se bianche e non lavorate), formaggi italiani con moderazione (2-3 volte la settimana). Un buon affettato per la dieta mediterranea? Il prosciutto crudo: nessun rischio di contaminazione. Basta rispettare la frequenza: 1-2 volte la settimana. Uova? Nessun problema: 1-2 uova una volta la settimana. |
Aceto di vino rosso e un po’ di vino rosso |
Alcool?: solo in quantità controllata |
Il celiaco può essere in linea con queste raccomandazioni: i prodotti indicati non sono a rischio di contaminazione (attenzione agli aceti aromatizzati), ma ovviamente con molta moderazione per il vino (circa un bicchiere da 125 ml a pasto)! |
Vegetali, legumi e carboidrati | Più cereali, legumi, ortaggi e frutta |
Nessun rischio di contaminazione per verdura e frutta fresca e legumi secchi, freschi e in scatola. Le porzioni di vegetali devono essere 4-5 al giorno, quelle di legumi 1-3 alla settimana in associazione ai cereali. E i cereali? Questo può sembrare il punto più “critico”. Pane e pasta tutti i giorni ad ogni pasto. Ma, dieta mediterranea non significa “frumento”. Le raccomandazioni possono essere rispettate usando cereali consentiti e loro derivati, privilegiando quelli integrali e ponendo attenzione ai prodotti certificati. |
E non ci si deve mai scordare di dedicare un tempo adeguato all’attività fisica, consigli base anche per chi non pratica una dieta senza glutine….