di Luisa Marini
Senior Brand Manager Piaceri Mediterranei
Il 18 settembre scorso ho avuto la fortuna di partecipare come relatrice ad un interessante convegno intitolato “I mille Volti della Nutrizione”, ospitato all’Università Bicocca di Milano.
E’ stata una giornata particolarmente densa di argomenti durante la quale non soltanto ho potuto ascoltare il parere di professori universitari, medici nutrizionisti, manager di aziende farmaceutiche e presidenti di associazioni ma anche di illustrare a una platea molto attenta e coinvolta un intervento specifico sulla Malattia celiaca e la Dieta senza Glutine.
Tema conduttore è stato uno degli argomenti più dibattuti in questo periodo fra chi si occupa di salute, ovvero l’equilibrio tra alimentazione/integrazione e benessere fisico/mentale. Uno degli interventi più interessanti ha riguardato il mercato degli integratori (multivitaminici e probiotici) che in pochi anni in Italia è diventato il primo mercato nell’ambito farmaceutico con una crescita stimata di altri 4 punti percentuali nei prossimi 4 anni (fonte dati: IMS). Una crescita giustificata anche da un significativo aumento della domanda: sono infatti ormai 10 milioni gli Italiani che assumono integratori multivitaminici sotto consiglio principalmente del medico (40%) ma anche del farmacista (29%) e, fortunatamente in misura molto ridotta, di propria iniziativa acquistandoli attraverso internet (5%).
C’è da chiedersi come mai gli Italiani, sempre attenti all’alimentazione e al benessere, facciano così ampio uso di integratori… La risposta sta nel miglioramento complessivo del nostro stile di vita così come avviene negli altri paesi più industrializzati e sempre di più anche in quelli emergenti: maggiori aspettative di vita, maggior attenzione alla prevenzione delle malattie e al benessere psicofisico, ma anche più informazione ci hanno portato ad avere un approccio più attivo e progettuale nei confronti della nostra salute.
Basti pensare che oggi gli sportivi over 60 che fanno anche uso di integratori sono aumentati di oltre il 200 per cento rispetto al 1995 (fonte: dati ISTAT); contestualmente, il consumo di integratori è aumentato del 15 per cento rispetto al 2012 raggiungendo 173 milioni di confezioni già vendute quest’anno (fonte dati: Newline, giugno 2015). Il mercato ha risposto a queste nuove richieste diversificando notevolmente l’offerta dei prodotti e generando nuove categorie specifiche, per rispondere alle esigenze di consumatori sempre più attenti ed esigenti: integratori per le articolazioni, per le ossa, per il metabolismo ecc.
Tutto ciò ha portato ad un conseguente allungamento della nostra vita media. Negli ultimi 16 anni abbiamo infatti guadagnato cinque anni di vita: in buona sostanza circa un anno in più ogni quattro che passano!
C’è però l’altra faccia della medaglia: viviamo più a lungo, è vero, ma l’evoluzione non ha progettato l’organismo umano per vivere così a lungo. Avere il colesterolo alto o fumare non sarebbe di fatto pericoloso se in media vivessimo soltanto fino a 40-50 anni ma ecco che, con l’allungamento dell’aspettativa di vita ci viene chiesto di aumentare le nostre responsabilità personali in termini di salute sia nei confronti di noi stessi che della società (fonte: Lancet). Un tema sicuramente importante su cui riflettere, che ne pensate?