di Luisa Marini
Senior Brand Manager Piaceri Mediterranei
Cari Amici, oggi inauguriamo una nuova rubrica sul nostro blog: si tratta di uno spazio in cui raccoglieremo le storie di persone che, direttamente o indirettamente, convivono con la celiachia e/o con il mondo senza glutine. Ci racconteranno le sensazioni, le difficoltà ma anche le sorprese che hanno vissuto lungo il loro percorso: proprio come Olga Cola, una persona “speciale” alla quale sono legata da una lunga amicizia e che ha accettato di raccontarci un po’ di sé. Olga ha scoperto soltanto da pochi mesi di essere celiaca, è mamma di Luigi e imprenditrice di successo; vive da molti anni a Milano ma è nata a Napoli e dei napoletani ha tutti i pregi e soprattutto la straordinaria solarità! Laureata in biotecnologie mediche, dopo una lunga esperienza in grandi aziende multinazionali nel settore farmaceutico e cosmetico ha deciso di lanciare una linea tutta sua di prodotti specifici per pelli sensibili: ecologici, biologici e vegani. E come poteva chiamarsi la sua linea se non Cola Cosmetics? Ecco la sua storia…
La celiachia è arrivata all’improvviso nella tua vita: cosa ti ha spinto ad effettuare esami specifici?
In effetti non presentavo i classici sintomi della celiachia ma soffrivo spessissimo di nausea. Inoltre la mia pelle era cambiata, appariva rovinata e invecchiata. Il mio medico di base mi ha fatto fare ogni sorta di indagine clinica e alla fine mi ha prescritto il test per la celiachia: così ho scoperto le vere cause del mio malessere.
Che cosa hai provato?
La prima reazione è stata di rabbia profonda: mi sono sentita un altro peso addosso. Ho pensato che nella mia vita, già frenetica e difficile, non ci voleva proprio un’altra complicazione. Quando poi ho capito che era una cosa risolvibile togliendo il glutine, ho tirato un sospiro di sollievo e quello che all’inizio ho vissuto come un limite l’ho trasformato in un mio punto di forza.
Com’è cambiata la tua vita senza il glutine? Hai trovato difficoltà nella vita familiare o lavorativa?
Ho dovuto ovviamente rivedere subito la mia alimentazione e le mie abitudini, quindi la principale difficoltà è stata l’organizzazione, soprattutto gestire il pasto fuori casa per non rischiare di restare a digiuno tutto il giorno. A casa invece è stato tutto più semplice e anche mio figlio Luigi, pur non essendo celiaco, ha iniziato ad apprezzare la cucina senza glutine.
Com’era il tuo rapporto con il cibo prima di scoprirti celiaca e com’è cambiato dopo?
Sono sempre stata molto attenta all’alimentazione: amo prendermi cura di me stessa pertanto anche in passato, prima di acquistare un prodotto, leggevo attentamente l’etichetta e controllavo gli ingredienti. Con la scoperta della celiachia il mio rapporto con il cibo è ulteriormente migliorato: scelgo in base alla semplicità della ricetta e, da buona napoletana, prediligo i prodotti della nostra tradizione e del bacino mediterraneo.
Come ti organizzi per i pasti? Adotti qualche strategia particolare?
No, cerco di vivere ogni giorno in maniera molto leggera, anche se ovviamente sono diventata più attenta, soprattutto alle contaminazioni. Ad esempio, se decido di andare in pizzeria scelgo un locale certificato dall’AIC così sono sicura che all’interno del forno non avvengono contaminazioni. Dal momento poi che bevo molto caffè, al bar o al ristorante ho imparato a chiedere: se lo preparano con la stessa macchina con cui fanno l’orzo ne faccio naturalmente a meno!
Da quando la dieta senza glutine è entrata nella tua quotidianità c’è qualche alimento o piatto di cui senti la mancanza?
In realtà non ci sono alimenti di cui ho nostalgia, anche se una pizza napoletana con il “cornicione” alto, come la facciamo noi, me la mangerei volentieri! Ho scoperto invece, dopo la diagnosi, che le miscele di farine senza glutine sono veramente ottime anche dal punto di vista nutrizionale e sono spesso più ricche di fibre e più gustose.
Per concludere, quale consiglio daresti ad una persona che scoprisse in età adulta di essere celiaca?
Le consiglierei di vivere questa situazione con serenità e non come una limitazione. Con la celiachia in fondo si apre un mondo di nuovi gusti e nuovi cibi che probabilmente, prima della diagnosi, non avremmo mai scoperto e assaggiato. Non bisogna soprattutto sentirsi malati ma cercare piuttosto di essere sempre molto ben organizzati: questo per evitare contaminazioni e soprattutto per non restare mai senza cibo!