Dici la parola “gnocchi” e ti si apre un mondo di tradizioni, profumi e sapori. Ma anche di curiosità, perché di questa specialità della cucina italiana non esistono soltanto tante versioni ma anche tante leggende che, vere o false che siano, condiscono piacevolmente la nascita di un piatto fra i più popolari e amati aggiungendole un pizzico di gusto in più.
Cominciamo raccontandovi, ad esempio, che fra gli gnocchi e Alessandro Volta (sì proprio lui, l’inventore della pila) esiste un rapporto di stretta parentela: al nostro famoso conterraneo si attribuisce infatti – per leggenda o verità – una delle prime forme di gnocco così come lo intendiamo noi oggi. Da vero inventore, il nostro si dava anche molto da fare in cucina; un giorno, volendo preparare un purè, sbagliò le dosi et voilà: ecco pronti gli gnocchi ante litteram.
La prima versione di questo piatto pare risalga per la verità al 1300 ed era nota con il nome di “zanzarelli”. Non erano però questi a base di patate – che sarebbero arrivate sul nostro continente solo due secoli dopo – ma di pane raffermo, latte e frutta secca. Insomma, erano il classico piatto pensato per recuperare gli avanzi, come spesso capitava in passato per fare di necessità virtù. Tre secoli dopo, gli antenati degli gnocchi cominciano ad assomigliare un po’ di più a quelli attuali: ritroviamo infatti fra gli ingredienti anche farina, uovo e acqua: sono i “malfatti”.
Ma eccoci al Settecento, ad Alessandro Volta e alla diffusione, in Francia come in Italia, della patata, in un primo tempo considerata solo cibo adatto agli animali. Ai tempi di Luigi XVIII, l’agronomo e nutrizionista Antoine Parmentier favorisce la diffusione del tubero nella cucina di corte. Lì, guarda caso, si trova anche Alessandro Volta che, a sua volta (mai gioco di parole fu più azzeccato), promuove la diffusione della patata in Italia sfatando il mito che fosse velenosa per l’uomo. Con il risultato che abbiamo scritto sopra.
Oggi esistono diverse varianti di questo piatto amatissimo da grandi e piccini e immancabile nelle sagre e feste paesane. A seconda dei gusti, delle tradizioni e degli ingredienti utilizzati, nonché naturalmente della regione, troviamo così gli gnocchi alla romana a base di semolino, i canedereli (questi ultimi molto più simili agli antichi zanzarelli, essendo a base di pane raffermo) gli gnocchi di susine di tradizione mitteleuropea o versioni che, al posto della farina di frumento, prevedono altri tipi di farina come quella di mais, riso o amaranto.
Su questo filone sono nate anche le specialità di Piaceri Mediterranei: gli GNOCCHI, gli GNOCCHI DI SPINACI, gli GNOCCHI DI ZUCCA e le CHICCHE, tutti senza glutine e naturalmente senza lattosio. Prendendo spunto dalla tradizione gastronomica tipicamente italiana, offrono a chi è intollerante o sensibile al glutine una gustosa alternativa agli gnocchi tradizionali. Non resta dunque che assaggiarli, che ne dite? Sul nostro sito potete trovare tutte le informazioni sugli ingredienti e dove trovarli.